Il patrimonio culturale dei giovani verso il futuro

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Lo scenario di questa 33esima edizione dell’evento è stato la città di Pesaro, dove si sono svolti tutti gli spettacoli.

Trasferire le tradizioni dei patrimoni culturali che caratterizzano le nostre comunità, per far sì che non si dimentichi mai il cammino compiuto fin da un lontano passato, costituisce uno dei principi fondamentali della F.I.T.P.

Per realizzare questo importante obiettivo, però, così come avviene nella “staffetta della vita” quando si trasferisce tutto il nostro essere nei figli e nei nipoti, è indispensabile consegnare il “testimone” del patrimonio culturale delle nostre differenti comunità ai ragazzi, ai giovani che in futuro subentreranno a noi sia nella vita e sia nella gestione della Federazione Italiana Tradizioni Popolari.

Da tale esigenza, infatti, deriva la manifestazione Il fanciullo e il folklore: incontro con le nuove generazioni. Lo scenario della 33esima edizione di questo evento sono state le Marche la mia regione, ed in particolare la città di Pesaro dove sono organizzati gli spettacoli in cui i protagonisti sono i ragazzi dei gruppi partecipanti.

Come è noto, Pesaro è la città della musica, delle biciclette; ha ospitato gruppi di ragazzi giunti da tutta Italia. Nelle Marche, avevamo veramente bisogno, in questo particolare momento storico, a causa delle calamità naturali che ci hanno colpiti, di riassaporare certe emozioni connesse alla spensieratezza dei canti e dei balli tradizionali dell’infanzia; si è trattato di emozioni particolari ed uniche che hanno ricordato con nostalgia un passato che appare lontano ma che riaffiora sempre aggiornato nel presente restando vitale.

È l’attualità di un patrimonio che si conserva e che caratterizza le nostre identità, con le quali ci differenziamo e per questo siamo unici. Da Ravenna protagonista nell’edizione di Pesaro emerge un grande comune denominatore della manifestazione: il patrocinio organizzativo dell’ I.G.F. (Unione Internazionale delle Federazioni dei gruppi Folklorici Europei ed Extraeuropei) del I.O.V. (European Folk Culture Organization) e delle amministrazioni regionali, provinciali e comunali delle Marche.

Nella splendida Piazza del Popolo i gruppi provenienti da tutta Italia sono stati tutti interessanti con le loro esecuzioni: Pizziche e Muzziche di Vieste (Puglia), Ortensia Ortezzano (Marche), I Tencitt da Cunardo (Lombardia), Miromagnum da Mormanno (Calabria), Lis Currelis da Oristano (Sardegna), Città di Tropea da Tropea (Calabria), Alberobello da Alberobello (Puglia), poi la Slovenia e l’Indonesia.

Tutti hanno dato vita ad una esplosione di colori che ha colpito il pubblico trasmettendo festosità ed allegria. Non poteva mancare in un programma così ricco anche il concorso rassegna del documentario etnografico che ha visto la partecipazione di filmati.

Il tutto si è concluso con la Santa Messa della domenica, che per mera casualità ha coinciso con la domenica delle Palme. Nella suggestiva cerimonia sono state accolte da tutti con particolare interesse belle e toccanti parole dell’ arcivescovo che ha parlato di una visione globale di fratellanza tra i popoli senza mai dimenticare il locale e le proprie origini da considerare senza frontiere di esclusione, ma con un apertura di completa condivisione.

La kermesse ha concluso questa tre giorni intensa, trasformandosi in un arcobaleno che inondava le vie di Pesaro fino a raggiungere Piazza del Popolo dove si sono svolte le premiazioni e dove in un abbraccio gioioso ci si è dati l’arrivederci alla prossima manifestazione.