Non lasciamoci prendere dal terribile quotidiano

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Il saluto del Presidente nazionale ha aperto i lavori assembleari, di fronte ad una platea, che ben rappresentava l’associazione a livello territoriale con delegati provenienti da tutta la penisola.

Il confronto, la discussione, la valutazione della gestione esercitata, i bilanci delle iniziative, sono state le componenti pregnanti dell’assise in terra marchigiana.

Raccontare e far rivivere due giornate di un evento importante come la grande Assemblea FITP, potrebbe apparire impegno piuttosto agevole. Il motivo è semplice: la nostra Assemblea è ben lontana dal prendere, se mai un giorno lo farà, la strada degli archivi, tanto nitide e vive sono le straordinarie immagini lasciate ad ogni passo della stessa. L’articolo che mi accingo a scrivere, almeno come punto di partenza, si pone l’obiettivo di non essere soltanto un album di ricordi da sfogliare usando come segnalibro il filo della memoria. La mia prima preoccupazione è stata quella d'inviare i bilanci, preparati sapientemente dal Tesoriere, particolarmente utili a introdurre e ripercorrere l’intero itinerario assembleare. Sono stati i documenti che hanno illuminato il cammino della “due giorni” di Grottammare e sono serviti a dare senso ed esplicazioni alla seconda parte, la relazione del Presidente e il passionale e propositivo dibattito, rivelatosi un momento imprescindibile e fondamentale per i futuri programmi della Federazione: in sostanza una rivisitazione, in chiave non solo di cronaca, ma pregna di contenuti specifici nelle singole 'giornate', attraverso le quali l'Assemblea si è sviluppata. Dal mio punto di vista, oltre all'aspetto puramente giornalistico e descrittivo di cronaca e di relazione finanziaria, il dato più importante riguardava la mia relazione con i discorsi e i messaggi, proiettati nel futuro per ogni singolo evento; il messaggio culturale dei Professori della Consulta scientifica e gli approcci e i rapporti con le Istituzioni. Accanto a ogni giornata, come elemento centrale e conclusivo, le votazioni per l'elezione dei nuovi Dirigenti nazionali.

Senza dare un'importanza cronologica, il mio pensiero va alla qualificata, competente e preparata platea, che è, anche, riuscita a commuovere un cuore duro come quello di chi scrive; ai Dirigenti uscenti, bravi e persone perbene e ai nuovi, che, porteranno, sicuramente, entusiasmo e nuova linfa, che produrrà adrenalina pura.

Ripercorreranno un cammino intenso, fatto di eventi, pubblicazioni, convegni, incontri formativi, più che pagine, sfoglieranno e vivranno emozioni, ereditate da chi li ha preceduti sullo scranno lavorativo del comando.

Tutto ciò che è stata Storia dello straordinario evento assembleare, in realtà si propone un unico obiettivo: lasciare un'impronta indelebile ed esauriente su ciò che è avvenuto e avverrà e che la paternità, l'entusiasmo e il fervore da chi da, ormai, tredici lunghi anni, guida la Federazione contagi tutti i figli dell’autorevole e prestigiosa famiglia FITP. Che fare, allora, dopo la grande Assemblea? Come utilizzare e caratterizzare l’esperienza assembleare? Sono le domande che si pongono in molti. Ancora una volta il Presidente da buon Pater familias, ha indicato , con chiarezza, la rotta della nuova FITP. I GIOVANI SONO L’OBIETTIVO DA SEGUIRE E COLTIVARE, perché sono il futuro dei nostri gruppi.

Lo spazio dedicato ai nostri giovani è doveroso, necessario ma è anche imprescindibile, per la Federazione, perseguire l’integrazione fra le diverse generazioni(anziani e giovani). All'interno dei nostri gruppi è il punto di forza nei nostri paesi, un esempio spesso invidiato e imitato da altri gruppi di persone che si ritrovano insieme per un obiettivo comune, qualunque esso sia: volontariato, sportivo, politico, religioso, sociale e formativo.
“Il giovane corre in fretta, ma l’anziano conosce la strada” (da un saggio della Garganica terra).

Cari giovani di questo tempo, così difficile e ricco di opportunità, è necessario proiettarsi verso il futuro, verificando, alla luce dei risultati raggiunti, il personale fervore di ciascuno. Siamo al versante epocale di questo nuovo millennio ed è ora di prendere il largo se non vogliamo restare ancorati a terra, abbandonati su una spiaggia deserta. In questo ultimissimo messaggio, scritto con le parole vive e palpitanti di tutta l’Assemblea, la FITP, con le sue antichissime radici, ha testimoniato, ancora una volta, ove ce ne fosse ancora bisogno, di essere non solo “Memoria del passato”, ma 'profezia dell'avvenire'. È questa la prorompente attualità e la ricchezza dell'incontro-evento, che, nel momento in cui si è concluso, non ha preso la via dell’archivio, ma è stato spinto per forza naturale, nella mischia di una storia, che attende, per compiersi, il lievito di eventi veri e non effimeri.

A conclusione dei lavori, mi viene in mente la frase detta ad alcuni dei miei storici collaboratori:
“Sono felicissimo dell'aria che abbiamo respirato e della modalità con cui si sono svolti i lavori; per la prima volta, nei vari incontri e assemblee svolte negli anni, non abbiamo parlato banalmente di cose inutili; ci si è veramente, confrontati, parlato, discusso, dibattuto, sugli aspetti formali ed educativi dei gruppi folklorici e sulla crescita e gli interessi della nostra Federazione. Abbiamo continuato a porre germogli per costruire una FITP al passo con i tempi”.