La sera del 30 agosto 2021, in piazza Municipio a San Giovanni Rotondo, gremita di gente e alla presenza delle massime autorità cittadine, oltre al Sindaco e ai rappresentanti del Consiglio Comunale, all’intera Giunta della Federazione Italiana Tradizioni Popolari e al Dottor Michele Giuliani, Direttore Generale della Casa Sollievo della Sofferenza, eccezionalmente, erano presenti anche Francesco Di Leo, Rettore del Convento e altri Frati, confratelli di Padre Pio.
Raramente i Frati Cappuccini partecipano, in piazza, a spettacoli, ma questa volta, hanno risposto presente all’invito per i grandi festeggiamenti dell’Eco del Gargano.
E così al rullare ossessivo dei tamburelli e allo schioccare delle nacchere, seguite dal tocco inconfondibile delle fisarmoniche e dall’arpeggio delle chitarre, che si sono aperti i festeggiamenti del 50 (+1) del mio gruppo folklorico. Sono bastate poche note per dare inizio ai balli e ai canti dei due gruppi. Si due gruppi, perché il fantasioso Direttore artistico, questa volta, e non è una novità si è inventato, sempre nel rispetto della veridicità storica dei balli sangiovannesi, una cosa diversa, che rasenta l’assurdità, due gruppi: uno che balla sul palco e l’altro a terra, sulla caratteristica pietra vulcanica, che, ormai da un ventennio, arreda piazza Municipio. Due spettacoli in uno, ma così armonizzati, così magistralmente diretti, che sembrava di vedere un solo gruppo. Si è raggiunta, addirittura la commozione, osservare ballerini giovani e meno giovani, che s’interscambiavano, con naturalezza e leggerezza, passi e posizioni … Una cosa mai vista.
Mentre i ragazzi dell’Eco del Gargano, scatenati come non mai, cantavano e ballavano, contemporaneamente, su un grande schermo, installato per la circostanza, scorrevano le foto, sbiadite dal tempo, dagli anni 70 in poi, che raccontavano, come un vecchio cantastorie, la vita del gruppo.
Quanti volti !…. Quante emozioni hanno suscitato !… Quanti turbamenti emotivi si sono rivissuti! Donne e uomini che hanno fatto la Storia del meraviglioso Eco del Gargano.
Tanti di loro erano presenti nella sera dei festeggiamenti, ma anche altri che purtroppo non ci sono più: tra questi su tutti due nomi: Carmine Valerio e Maria Giovanna Bocci, mia madre, veri fondatori del Gruppo, nato col nome di Gruppo folkloristico “Città di San Giovani Rotondo”, poi diventato, due anni dopo “L’Eco del Gargano”. Suggestive le foto che raccontavano i tantissimi spettacoli in giro per il mondo. Dalle foto, che scorrevano lentamente, a scandire le varie tappe dell’ Eco, si evinceva, chiaramente, che tanti erano stati i momenti, belli, ma anche, qualche volta, tristi, ma sempre vissuti con entusiasmo e professionalità. E se di questa numerosissima famiglia, il sottoscritto è il papà, come in tutte le belle famiglie, anche in questa, vi è una mamma. Questa è Teresa, mia moglie, che in silenzio e umiltà svolge un lavoro fondamentale. Donna dalle mille risorse, che ha intuito, dieci anni fa, che il futuro del Gruppo, dipendeva dal reperire, sempre, l’elemento umano e, soprattutto, attingere nelle scuole. Pensato, detto, realizzato.
Lo spettacolo, tra discorsi e premiazioni è continuato, incessante, con il pubblico che ha partecipato con il battito delle mani continuo, con il canto e anche con il ballo. In questa serata si è avuta la conferma, ove ce ne fosse ancora bisogno, che i Sangiovannesi hanno nel cuore L’Eco del Gargano, che porta in giro per il mondo la città di San Pio. Bastava incrociare lo sguardo di chiunque ti stava a fianco, per accorgerti che donne e uomini, adulti e ragazzi, avevano il cuore colmi di gioia e serenità… la musica ha questo potere, rendere, con poco, felice la gente. Una serata difficile da dimenticare. Un momento di alto valore culturale e, si sa, la Cultura fa crescere.
In questa occasione, come presentatore, mi sono fatto affiancare da un ottimo e giovane presentatore, che ha dimostrato di avere tutte le carte in regola, per calcare palchi importanti e prendere, a piene mani la mia eredità. Prendo a prestito le parole di Gaetano Cusenza, presidente della Consulta, per dire “Il folklore rappresenta un’ancora di salvezza per la società attuale e abbeveriamo, quindi, alla fonte genuina della tradizione, vivremo meglio i tempi moderni”.
Buon compleanno, buon cammino e lunga vita al mio caro Eco del Gargano.