Canti e danze coinvolgenti

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Silvi Marina, rinomata località turistica dell’Abruzzo in provincia di Teramo, è stata dal 21 al 23 settembre 2018 la culla del folklore italiano con la 37° edizione di «Italia e Regioni», organizzata dalla Federazione Italiana Tradizioni Popolari. All’evento hanno dato contributi e adesioni il Comune di Silvi, il Gruppo folklorico Lerario e i 21 gruppi partecipanti provenienti da tutta Italia che si sono esibiti nel palco allestito in piazza dei Pini.

La serata iniziata sotto i migliori auspici con lo straordinario di un piccolo spettacolo pirotecnico ha visto tutti i protagonisti schierati sul palco che, dopo i saluti di benvenuto del Sindaco di Silvi Dott. Andrea Scordella e dell’Assessore alla Cultura e Turismo Avv. Giuseppina di Giovanni, hanno eseguito un emozionante Inno di Mameli dando poi inizio allo spettacolo sobriamente condotto dall’Ing. Informatico Francesca Grella; come capita sempre non sono mancati i soliti benevoli interventi del Presidente Benito Ripoli, al quale piace dare il tocco definitivo a certi aspetti dello spettacolo.

A rompere il ghiaccio è stato il gruppo Folclorico “Flumini Major” proveniente da Flumini Maggiore (CI) in Sardegna che ha eseguito un’Ave Maria tradizionale Sarda e un Ballo Flumisese rimanendo fedele ai canoni tradizionali sardi. Il secondo gruppo è toscano della comunità di Cutigliano (Pistoia); ha suscitato particolare interesse quando il capogruppo, così come nel passato era tradizione in Toscana, ha improvvisato un’ottava in onore al pubblico presente; infine, l’attenzione e l’interesse sono aumentati quando sono stati eseguenti, in modo perfetto, secondo i canoni canori del mondo contadino del passato, due canti della tradizione toscana, Maremma e La mamma di Rosina.

Dalla terra siciliana il numeroso gruppo «I Figli dell’Etna» (Catania) ha incantato i presenti con alcuni brani della tradizione sicula con scenografie abbastanza spettacolari sapientemente accompagnati dai bravissimi musicisti del gruppo.

È campano e precisamente di San Gregorio Magno (SA) il gruppo «Gregoriano» che ha eseguito i brani, Vota e Gira, Chi va e chi viene, Ballo dell’amicizia e una Quadriglia. È di Viggiano (PZ) in Basilicata il gruppo «Lu Chicchirichì» che ha suscitato diversi applausi proponendo 3 danze: Mazurka, Polka e Tamburezzata. Viene da Spoleto (PG) in Umbria il gruppo «Spoletino» che ha presentato 3 balli della propria tradizione: Ciambella, i Nastri, e Saltarello Spoletino. La particolare cultura garganica e stata presentata dal gruppo «U Cuncertine Sannicandrese» San Nicandro Garganico che si è esibito nel ballo della Cutucutella e nel canto Quando Abball u Ricc.

Nelle rappresentazioni delle due serate le proposte spettacolari sono andate dal sud al nord dell’Italia; questo è stato con lo spettacolo del gruppo di Cunardo (VA) in Lombardia da dove il simpaticissimo gruppo dei «Tencitt» ha messo in scena la rivisitazione di alcuni antichi mestieri, concludendo con alcuni simpatici canti della tradizione Lombarda magistralmente accompagnati dai bravissimi musicisti. Si è quindi passati dalle nebbie del nord al sole meridionale della Sicilia con il gruppo «Kore» di Enna che ha cantato Marranzanata e Sicilia, concludendo con i balli Tarantella del mare, Vitti Vitti e Scirocco di Sicilia. La prima serata del 21 si è conclusa con l’esibizione del gruppo «Caggiano» di Caggiano (SA) in Campania con la Tarantella Caggianese, una Quadriglia e la polka dei cerchi. Il pubblico che ha assistito numeroso sino alla conclusione dello spettacolo ha sottolineato il proprio consenso e soddisfazione con lunghissimo applauso.

Per rispettare il programma delle due serate dedicate agli spettacoli dell’evento «Italia e Regioni», sabato 22 settembre ci siamo ritrovati tutti puntuali, pubblico, gruppi e organizzatori, alle 21 nell’area in cui è stato allestito il palco. Ad avviare le rappresentazioni è stato il coro «L’eco della Maiella» proveniente da Introdacqua (AQ) che ha eseguito 2 canti tradizionali La fija me e Maria Nicola; le esibizioni hanno continuato nello stesso orizzonte geografico-cuturale dell’Abruzzo con il gruppo Corale folk «Sirente» di Castelvecchio Subequo (AQ) che ha eseguito i canti la Banda di zio Nicò, T’aspetto Cuncittì; quindi si è esibito in un saltarello.

Il gruppo «Sa Scabitzata» (un toponimo che indica il luogo in cui la tradizione vuole sia stata decapitata la giovane cagliaritana Barbara nella persecuzione dell’imperatore Diocleziano contro i cristiani) che opera a Capoterra (CA) ha presentato in modo perfetto alcuni balli della tradizione Campidanese; in particolare, ha proposto un’interessante rappresentazione scenica del ballo rituale intorno al falò in onore di sant’Antonio Abate del 16 gennaio di ogni anno; una coreografia eseguita nel passato come terapia contro l’affezione virale dell’herpes zoster, nella cultura popolare, definito Il fuoco di sant’Antonio, a causa dell’esantema che si sviluppa in gran parte del dorso; in contemporanea, alcuni ballerini hanno eseguito la gara coreutica della Sciampitta, nella quale un ballerino rappresenta con la sua esecuzione la virilità maschile. Da Amandola (FM), nelle Marche, viene il Gruppo «La Cucuma» che ha proposto il Canto a Batoccu, Saltarello e una Polka. Per l’Abruzzo il coro «Venturini» di Tagliacozzo (AQ) ha eseguito alcuni canti tradizionali abruzzesi: Zengara, La Lupinara, Prizzichella; inoltre, ha eseguito un Saltarello Abruzzese (il Ballo del Sospiro).

Ancora dalla Sardegna esattamente da Senorbì (CA) «Marta e il suo gruppo» ha proposto, la versione fortemente rivisitata, di alcuni canti e balli sardi molto difficili da capire per un pubblico lontano dal patrimonio etnografico della Sardegna quali sono, per esempio, l’apparato simbolico della maschera carnevalesca dei mamuthones e il canto a tenore, sui quali esiste una vasta e complessa letteratura antropologica. Ha proseguito il «Coro Teatino» di Chieti che ha proposto i canti, Abruzzo me, Arvì e l’Amore me che vuò. Ha continuato, ancora una volta, il sole della Sicilia con il gruppo «Augusta Folk» proveniente da Augusta (Siracusa) che ha presentato un medley di canti Siciliani riscuotendo un particolare apprezzamento dal pubblico; fra l’altro, ha riscosso un particolare successo per la simpatica esibizione di Giulio, un bambino che, sapientemente stuzzicato dai presentatori ha deliziato i presenti con la naturalezza e simpatia che solo i bambini, nella loro innocenza, sanno esternare. Un plauso particolare al gruppo Augusta folk che ha sapientemente scelto i brani da proporre riuscendo a trasmettere una gioiosa allegria a tutti i presenti. Gli ultimi 3 gruppi che si sono esibitisi sono nell’ordine: Coro “Sa’Mmalindine” di Pescara che ha presentato i canti, All’ort, Canto delle Lavandaie e la Saltarella; da Moiano (MC) il gruppo la «Cocolla de Mojà» ha presentato il Ballo del Cappello, La Castigliana e un Saltarello Marchigiano. Hanno chiuso la serata i Padroni di casa il «Coro Lerario» di Silvi Marina con i brani L’albe, Marinare me, Lu pisciarell e Mare Maje (lamento della vedova).

Note di merito a tutti i gruppi che in ogni edizione di Italia e Regioni dimostrano le elevate qualità sia coreutiche che musicali ponendo sempre più attenzione alle coreografie, alle musiche e ai tempi dello spettacolo rimanendo, per quanto possibile, fedeli ai canoni tradizionali.

Con l’edizione del 2018 di Italia e Regioni la F.I.T.P. mette in archivio un altro importante evento del suo calendario; anche questo è stato realizzato con lo spirito e l’insegna dell’amicizia ma soprattutto, come sempre, è stata ancora una volta la dimostrazione della coesione della grande famiglia del folklore che è in grado di coinvolgere tutti nell’atmosfera gioiosa della grande festa.

Un plauso e un doveroso ringraziamento a chi ha ospitato l’evento: i cittadini di Silvi Marina che con la loro ospitalità hanno reso possibile la manifestazione e, quindi, di far conoscere alcune delle tantissime espressioni della cultura popolare delle regioni italiane. L’evento, infatti, ha dimostrato che l’unione e le diversità fanno la differenza che costituisce la ricchezza delle numerose nostre culture locali.