Canto tradizionale e sue contaminazioni

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Il 25 settembre 2021 la Federazione Italiana Tradizioni Popolari nell’ambito della manifestazione “Aspettando Italia e Regioni”, ha organizzato presso il salone delle feste del Parco delle Rose in san Giovanni Rotondo, un importante corso di formazione dal tema: “Canto tradizionale orale e sue contaminazioni”. Riconosciuto dal MIUR Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca attraverso l’ente di Formazione Seitech. Il corso ha avuto come docenti il prof. Enzo Alliegro docente di discipline demoetnoantropologiche nel Dipartimento di Scienze Sociali dell’Università degli Studi “Federico II” di Napoli e presidente della Consulta scientifica della FITP, il prof. Nicola Di Lecce Dottore in Conservazione dei Beni Culturali – Demoetnoatropologia della musica e dello spettacolo e componente della Consulta scientifica FITP, ed il tenore Dario Sebastiani. Il prof. Di Lecce ha spiegato in apertura del corso che l’ambizione della serata, era offrire strumenti idonei per la costruzione di un’ identità, che è poi, il senso di appartenenza ai luoghi ed alla comunità da cui si proviene. Con la collaborazione del chitarrista e studioso di canto etnico Antonino Di Lecce e di Nicola Gentile voce storica dei Cantori di Carpino, attraverso un excursus teorico e pratico attraverso i secoli, ha illustrato l’evolversi del canto (omofonia, polifonia e canto accompagnato da strumenti) inteso come costante affermazione della voce umana, attribuendo alla stessa l’origine della musica, in quanto al canto sono affidate le prime espressioni musicali del più antico strumento musicale: la voce umana. Citando Antonio Gramsci, ha sottolineato poi, l’importanza dello studio sul campo dei fenomeni della cultura popolare e quindi del canto, che non possono essere compiuti da un solo individuo, ma da un equipe di studiosi «Il folklore può essere capito solo come un riflesso delle condizioni di vita culturale del popolo». Ecco perché lo studio della cultura popolare (e quindi anche del canto, che di questa cultura è aspetto primario) va fatto su basi interdisciplinari, sfruttando tutti gli strumenti d’indagine disponibili: musicologia, filologia, storia, sociologia, economia, storia delle religioni, psicologia e così via. Un importante momento, considerato le grandi valenze educative, è stato dedicato alle Ninne Nanne e alle rime e conte elementi essenziali nella crescita e nell’educazione dei bambini, per poi passare ai canti rituali, alle ballate, canti del lavoro, canti sociali, canti di religiosità popolare, che accompagnano le vicende umane dalla nascita alla morte.
La seconda parte del corso di formazione ha acceso i riflettori su elementi essenziali del canto: l’anatomia dell’apparato fono-respiratorio e le tecniche vocali (uso del diaframma, respirazione, sostegno, ancoraggio). Il tenore Dario Sebastiani ha coinvolto attivamente i numerosi partecipanti dando l’opportunità di testare lo strumento che più ti appartiene, la voce, attraverso veri e propri esercizi di stretching delle corde vocali che hanno consentito di giungere facilmente ai primi vocalizzi, fino ad arrivare a comprendere quella che è la massima estensione vocale. Sebastiani ha ricordato che ci sono persone che hanno una facilità innata, nell’utilizzo della propria voce, e spesso non sentono il bisogno di studiare e di conseguenza ampliare il proprio orizzonte artistico, e per di più, trascurano un altro importante fattore “l’igiene vocale”, ovvero quell’insieme di accorgimenti finalizzati a mantenere in perfetta salute l’apparato fonatorio e preservarlo da eventuali patologie. Quindi risulta evidente che, anche se la voce è l’indiscussa protagonista dei generi popolari con le sue polifonie spontaneiste, variopinte e legate all’improvvisazione, non si può trascurare la sua cura che inevitabilmente porterebbe a patologie varie, e questo si può fare solo attraverso lo studio che serve anche ad evitare che ciò possa accadere!
Particolarmente interessante è stato l’intervento del Prof. Enzo Alliegro che si è soffermato sull’importanza delle ninna nanne nei processi di umanizzazione spiegando che il canto, può ritenersi un canale comunicativo privilegiato nella trasmissione del linguaggio orale poiché coinvolge il corpo, la mente e le emozioni attraverso un fenomeno naturale di tipo bio-acustico. è un elemento quasi magico tra chi canta e chi ascolta, una comunicazione che impegna tutto il corpo, poiché legata ad intensi momenti di socialità e soprattutto alla sfera dell’affettività. La ninna nanna attraverso il moto dondolante che accompagna il ritmo, fa nascere sentimenti dialoganti, il bimbo non subisce passivamente quella comunicazione vocale che passa anche attraverso il contatto corporeo dell’abbraccio e alla percezione del respiro e del battito cardiaco della mamma, ma partecipa attivamente attraverso reazioni emotive come i sorrisi, i movimenti degli arti e interazioni vocali. Quindi registro canoro e ritmo consolidano l’attaccamento e interazione madre-figlio favorisce i processi di sviluppo cognitivo e comportamentale del bambino. 
Alla fine degli interventi dei docenti, ha preso la parola il presidente Nazionale della Federazione Italiana Tradizioni Popolari Benito Ripoli che ha parlato dell’importanza formativa di questo corso, sottolineando come gli argomenti del corso siano stati trattati con una metodologia didattica molto diretta e coinvolgente per i partecipanti.
è stato un percorso molto intenso, ricco di contenuti ben strutturati, anche di suggerimenti e spunti molto pratici e pragmatici arricchiti dalla presenza di musicisti e di cantori. 
Il presidente Ripoli ricordando che il corso di formazione sarà attivato a cura della FITP anche in altre città italiane, ha consegnato ai corsisti il diploma di partecipazione ringraziandoli per gli interventi e le numerose domande fatte ai docenti che hanno reso il corso più interessante ed interattivo, ha ringraziato l’ente di Formazione Seitech che ha permesso il riconoscimento del corso da parte del MIUR ed in fine i docenti che hanno con un opportuno connubio teorico-pratico hanno condotto un’ interessante ed utile corso di formazione rivolto alla tutela e valorizzazione del patrimonio culturale popolare in particolare al canto con forti riferimenti alla contaminazione della musica, del canto e soprattutto dei linguaggi allo scopo di renderla fruibile ad un pubblico giovane che ne ha perso in gran parte memoria.