Personalità Benemerita della Federazione Italiana Tradizioni Popolari
Nella splendida cornice dell’Auditorium “Unità d’Italia” di Isernia, si è svolta la tradizionale consegna dei riconoscimenti
La FITP, come consuetudine, attribuisce, annualmente, su designazione dei singoli Comitati Regionali, tali riconoscimenti a quanti, nella loro pluriennale attività, si sono distinti nel campo della ricerca e trasposizione scenica delle tradizioni popolari e hanno saputo rivolgere un particolare impegno per divulgare, nel proprio territorio, l’impegno della FITP finalizzato a favorire la conservazione, la fruizione e la valorizzazione del patrimonio etnografico italiano. Un riconoscimento assegnato, quindi, a quelle personalità che, con la loro attività di rappresentazione di tradizioni canore e coreutiche regionali, valide a mantenere vitali le tradizioni popolari locali, adeguandole alle esigenze dei gusti del pubblico di oggi, hanno dato e continuano a dare prestigio alla nostra Federazione che è - e deve diventare sempre più - parte integrante e fondamentale del sistema culturale del nostro Paese.
Del resto – come viene evidenziato nel volumetto Dies Fasti – il patrimonio demo-etno-antropologico che trova nel “Padri del Folklore” le sentinelle ideali, non può essere oggetto da museo o tema di analisi mitologiche di “reperti”, ma deve essere considerato “Bene Culturale dinamico” che subisce i processi di nascita, crescita, trasformazione e circolazione di fatti culturali.
Le 10 personalità insignite del prestigioso riconoscimento – per l’annualità 2021 – sono state:
FELICE ABATE (Campania)
Presidente del Gruppo Sbandieratori Città de la Cava, oggi denominato Associazione Sbandieratori Città de la Cava “Li Quattro Distretti”, Felice Abate fa dell’arte dello sbandierare, oltre che un’occasione di grande spettacolarità coreografica, una rappresentazione simbolica dei valori storici e identitari di una intera comunità. La FITP, inoltre, ha inteso dare particolare merito a Felice Abate per l’attenzione da lui rivolta allo studio, condotto attraverso il metodo antropologico, dei costumi di scena di cinema, teatro e televisione, dando vita, con l’allestimento della Mostra Internazionale del Costume – Premio Bandiera d’Argento, a proficue collaborazioni con grandi istituzioni italiane della cultura e dello spettacolo quali il Teatro alla Scala di Milano, il Teatro San Carlo di Napoli, il Teatro dell’Opera di Roma, il Massimo di Palermo e la Fenice di Venezia.
ANDREA ADDOLORATO (Calabria)
Presidente del Gruppo “Città di Tropea”, Andrea Addolorato ha mostrato competenze culturali ed organizzative messe in campo come strumenti di accesso alla riproposta riguardante i molteplici ambiti di conoscenza delle tradizioni popolari calabresi e come arena privilegiata per espandere la comprensione antropologica di importanti progetti di sviluppo per Tropea e l’intero comprensorio della costa calabrese definita “Costa degli Dei”. La FITP ha inteso dare particolare merito ad Andrea Addolorato, ritenendolo, in riferimento ai progetti realizzati (dalla Rassegne “Culture a Confronto” e “Ritmi del Sud”, alla manifestazione “Arti e Mestieri”, ai progetti di mobilità studentesca attivati tramite il programma Erasmus), formidabile esempio per quanti intendono impegnarsi in lavori di progettazione idonei a mettere in pratica i sapèri antropologici in un’ottica di ricerca/azione interdisciplinare e partecipativa.
GILBERTO BERNARDI (Abruzzo)
Presidente dell’Associazione Culturale San Leonardo, Gilberto Bernardi, nell’ambito dell’impegno più ampio del recupero del patrimonio etnografico del suo territorio, ha dedicato particolare attenzione alla conoscenza degli antichi mestieri che erano il tessuto connettivo di San Leonardo Ortona.
La FITP ha apprezzato questo “particolare impegno” di Bernardi, ritenendo che far conoscere un antico mestiere, descriverlo, analizzarlo in sé e in rapporto all’uomo, alla società, alla storia, significa – come affermava poeticamente Pasolini – impegnarsi in un “ri-approdo”, l’unico modo possibile per impedire che la sabbia degli anni possa ricoprire un mondo che era, certo, di sacrifici, ma anche di infanzia e di ricordi che hanno, da sempre, un significato sociale e culturale.
ARTURO ARMANDO COLELLA (Lazio)
Presidente del Gruppo “Aria di casa nostra”, Colella ha avuto il merito di dare continuità all’opera meritoria di Flavio Fiorletta, suscitando – soprattutto con la continuità del Festival Internazionale di Alatri, oggi denominato “Festival Internazionale Flavio Fiorletta”, giunto alla 51a edizione - emozioni nuove e generatrici di pensiero e di desiderio; emozioni creatrici e in grado di favorire un progressivo incremento di Alatri all’apertura al mondo. La FITP, con il riconoscimento attribuito a Colella, ha voluto, pertanto, evidenziare l’importanza dei festival folklorici, da sempre capaci di generare profonde relazioni fatte di dialogo, storie, reciprocità e, quindi, diventare opportunità importanti per la propria storia e il proprio esperire e pensare.
MARIA CARMELA DEIDDA (Sardegna)
Dirigente del Gruppo “Città di Assemini”, Maria Carmela Deidda, assumendo la direzione artistica di molteplici attività (il festival internazionale Is Pariglias, il festival Ethnodanza, il Museo delle Maschere di Assemini, il Museo dell’Arte Etnica Internazionale, la Rete delle Fattorie didattiche denominata “Ajò impàri”, la sagra gastronomica “Sa Panada”), ha saputo, con merito, orientare i linguaggi delle scienze antropologiche in dimensioni tramite le quali, Lei stessa e il Gruppo Folklorico “Città di Assemini”, hanno saputo costituirsi come soggetti di divulgazione e di relazioni culturali, atti a promuovere il patrimonio etnografico della Sardegna, materiale e immateriale. In particolare, la FITP ha voluto evidenziare l’impegno di Deidda nel recupero della cultura contadina e agro-pastorale nella società contemporanea, testimoniato dall’utilizzo museale di beni altrimenti destinati all’oblio, mescolando categorie in passato ritenute rigide: locale e globale, tradizionale e moderno, città e campagna, reale e virtuale.
GIANNI GALBUSERA
(Lombardia)
Presidente del Gruppo “La Campagnola”, Gianni Galbusera è particolarmente conosciuto ed apprezzato in Brianza per l’impegno manifestato in diversi ambiti artistici: dalla musica folklorica alla pittura, all’arte della ceramica. L’abbinamento di questi interessi artistici è quanto mai significativo; infatti, tutte le manifestazioni artistiche che l’uomo produce costituiscono un campo nodale per l’antropologia, utile a comprendere le modalità attraverso le quali una comunità dà forma alla propria esperienza. La FITP, pertanto, con questo riconoscimento ha inteso premiare la poliedricità culturale di Gianni Galbusera, esplicitata attraverso molteplici impegni che, senza dubbio, sono e restano veicoli di memoria, testimoni di una cultura viva che compongono quell’insieme di tradizione e tipicità che connotano la qualità del “vivere in Brianza”.
GIUSEPPE MARINI (Marche)
Musicista del Gruppo “La Cucuma”, Giuseppe Marini sembra essere simbolo e testimone di una koiné di una campagna antica, di una cultura contadina fatta, certo, di duro lavoro, ma anche di musiche, ballate, di “canti a batocco”, di odori e sapori semplici e genuini, di feste popolari sull’aia. Mitos, logos, riti sembrano essere gli elementi fondanti delle feste popolari animate da Giuseppe Marini; feste che, ieri come oggi, come ci insegna l’antropologia, rappresentano sempre eventi culturali e sociali svolti secondo codici definiti e vissuti in virtù di ritualità, spesso semplici, e di un’idea condivisa alla conservazione di usanze e consuetudini socialmente consolidate. La FITP, con il riconoscimento assegnato a Giuseppe Marini, ha inteso mettere in evidenza l’importante protagonismo dei Gruppi Folklorici nelle feste popolari che, pur nello scorrere del tempo, restano iniziative che “raccontano” un territorio, comunicando una memoria, una identità, una prospettiva.
ANTONINO MERRINO (Sicilia)
Presidente del Gruppo “La Madonnina” e figlio del grande e indimenticato Maestro Santino Merrino, Nino – insieme al fratello Drago e al figlio Santino jr – ha saputo, sull’esempio del genitore, dare continuità ad un percorso di grande significato che si traduce nella volontà di continuare a cercare le ragioni di importanti valori culturali e sociali che consentono un impegno umanamente e umanisticamente motivato; un impegno che tiene conto dei significati e dei significanti rintracciabili nei valori simbolici degli spettacoli messi in scena, da Nino, in ogni parte del mondo; momenti ricorrenti e testimoniali della tradizione popolare siciliana, dei suoi riti, del suo ricorrere a misticismi e cerimoniali. La FITP, inoltre, nell’assegnare il riconoscimento a Nino Merrino, ha inteso evidenziare la sua riconosciuta ed apprezzata capacità di essere “leader” discreto di uno storico sodalizio della Federazione che fa della pluralità associativa e della creazione di sinergie fondamentali punti di forza.
MARIA MONACO (Molise)
Già Presidente del Gruppo “La Compagnia di arte popolare”, Maria Monaco ha saputo “narrare” la storia di San Giuliano del Sannio attraverso trasposizioni sceniche nelle quali l’aspetto “teatrale” diventa elemento fortemente caratterizzante. Maria, quindi, con il suo concetto di spettacolo folklorico esplora “nuove teorie drammaturgiche” con le quali analizza e spiega la vita sociale e la condizione umana della comunità sangiulianese; il teatro popolare diviene, allora, metafora che si configura come un’aggiunta importante sul piano interpretativo e che sembra dettare una importante e significativa via di ricerca antropologica. La FITP, pertanto, con il riconoscimento attribuito a Maria Monaco, evidenzia l’importanza della proposta scenica di “teatro popolare” che diventa una forma di spettacolo adatto a facilitare l’innesto tra cultura tradizionale e cultura contemporanea.
GIUSEPPE PAGANO (Basilicata)
Dirigente e animatore del Gruppo “I F’ST’NIDD”, Giuseppe Pagano può essere definito cultore e ricercatore della storia locale di Lavello che trova fonte non solo nelle testimonianze orali delle passate generazioni, ma anche, e soprattutto, nelle testimonianze documentali che Giuseppe recupera presso gli archivi di famiglia; tali ricerche – come ormai acclarato dalla ricerca archivistica – costituiscono, infatti, interessanti fonti di ricostruzione di ambienti storici, culturali ed economici. Una complicità av-vincente quella tra Pagano e la sua Lavello, la cui storia Giuseppe ha saputo ricostruire anche tramite l’organizzazione di feste carnascialesche, la rappresentazione di farse popolari in vernacolo lavellese e la curatela di una prestigiosa manifestazione denominata “Le Vie del Grano”, evento che la Regione Basilicata ha inserito tra i Beni Immateriali e Intangibili che caratterizzano il territorio lucano. •