Continuare ad innovare e innovare per continuare

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Carissimi Amici,

da qualche anno sono felice di condividere con voi questo percorso che si è snodato attraverso un cammino fatto di affermazioni, di momenti esaltanti e di grandi traguardi raggiunti a piccoli passi, di fasi storiche, certamente complesse, ma di gioie quotidiane.

L’impegno costante di questa esperienza, grazie al livello di responsabilità della Giunta nazionale e della nostra struttura, ha consolidato la FITP, dando continuità al nostro progetto, avviato nel 2007, che si è evoluto nel corso del tempo, basando sempre la sua forza nel valore e nel ruolo della nostra Associazione. Con questa immutata consapevolezza, coscienti della correttezza e della modernità della nostra linea operativa, abbiamo lavorato approcciandoci con intraprendenza e determinazione, affrontando anche sfide innovative e tra queste, quelle che, in questo momento, ci sembrano più importanti: la riorganizzazione della redazione della Rivista e una rinfrescata editoriale del Sito FITP, che saranno curate dal nuovo ufficio stampa, formato da valenti C giornalisti.

Se continuità e innovazione sono i termini che meglio sintetizzano la visione della FITP, mi piace pensare che: “continuare ad innovare e innovare per continuare” possa diventare il nostro modello di riferimento. “Torniamo a navigare nell’immenso mare delle tradizioni con nuove intelligenze” (Orazio). Mi corre, intanto, l’obbligo e il piacere di ringraziare l’amico e professionista Antonio D’Amico della CDP che, per ben nove lunghi anni, ha diretto con competenza e amore l’Ufficio stampa, dando prestigio e visibilità a tutta l’attività editoriale della Federazione, che ha abbandonato per imprescindibili impegni della sua azienda. Grazie Antonio! Non è quindi una rinascita, ma una ventata di novità, tesa a continuare, con un nuovo gruppo pensante, variegato ed autonomo, guidato dal nuovo Direttore Enzo Cocca, l’autorevole e affascinante lavoro, sin qui fatto, da quel lontano ventotto gennaio del 2007.

Non sarà variata la sola veste grafica, ma anche il formato con una rivista più dinamica, con la presenza di rubriche e approfondimenti gestiti insieme ai gruppi folklorici, a ricercatori e amanti del Folklore del fascinoso mondo della Cultura tradizionale. In poche parole con lo sguardo sempre rivolto alla crescita culturale dei gruppi e di ciò che permea il mondo folklorico. Senza perdere di vista gli obiettivi di crescita, è necessario confrontarsi e continuare a progredire e rendere, quindi, più ecumenica possibile la Rivista, dando la possibilità, ad ogni territorio della Penisola, di far sentire la propria voce, con pubblicazioni che spazino dalle analisi di spettacoli, ad articoli di cronaca a ricerche, tese alla valorizzazione delle tradizioni di tutte le italiche terre. Il clima di cordialità che, da sempre, ha accompagnato l’attività federale, regala spunti di riflessione su quanto sia importante e necessario rimanere uniti e perseguire il conseguimento di un obiettivo comune.

Nei sessant’anni di vita della FITP , di cambiamenti ve ne sono già stati e guai se così non fosse stato. Sono stati proprio questi ultimi, in tanti anni di esistenza associativa sul territorio nazionale, a determinare una lenta ma inesorabile, produttiva e positiva trasformazione della Federazione. Cambiamenti che hanno seguito e fotografato, in modo fedele, gli usi e i costumi della società italiana, con particolare riferimento, nel nostro caso, all’evoluzione culturale dei gruppi folklorici, che sono cresciuti, migliorandosi in maniera esponenziale. Chi rimane fermo non progredisce. Lo abbiamo sperimentato sulla nostra pelle, anni addietro. Per alcuni aspetti ne stiamo ancora pagando le conseguenze e i molti “ treni “ che si sono persi, vuoi per incapacità, per buona fede, o per espressa volontà, che non ritornano più indietro. Voglio approfittare di quest’ultimo spazio riservatomi per rivolgere un affettuoso pensiero ai terremotati, ai quali, a suo tempo, ho testimoniato l’affetto e la vicinanza del mondo FITP. “L’Amore è una carezza sul volto dell’anima”. (Presidente Pertini).

Uno in particolare ai tanti bimbi che hanno raggiunto la dimora celeste e ai sopravvissuti, perché sappiano gestire i postumi del trauma. L’impatto di un terremoto sui bambini è particolarmente forte. Si trovano ad affrontare sensazioni prima sconosciute, come la paura, il lutto, la perdita della casa e delle proprie abitudini, la vista di immagini drammatiche. Scene da bombardamento. Ma questo non è il Medio Oriente dei cento, mille piccoli Omran di Aleppo imbrattati di sangue e polvere nera, tirati fuori dall’inferno e messi a sedere su una poltroncina arancione. Le piccole vittime di questo assurdo sisma di fine estate, erano figli e nipoti felici. Molti in vacanza dai nonni, nei borghi lasciati dai più giovani in cerca di opportunità nelle città. Micro-centri d’inverno che d’estate si ripopolano e all’improvviso finiscono ingoiati dal buio.

E’ normale provare paura intensa, senso d’impotenza, di angoscia, di confusione, che possono però scomparire in breve tempo, grazie al supporto e alla vicinanza di persone affettivamente importanti, primi fra tutti i genitori. Noi saremo vicini ai vostri genitori. Saremo genitori per voi che li avete persi. Vi tireremo fuori dal buio. Non mi rimane che augurare “Buon lavoro” al nuovo poule di giornalisti, alla Redazione e a tutti coloro che offriranno il loro impegno professionale per un miglioramento generale di tutta l’editoria della FITP.