I ragazzi hanno rappresentato la propria terra di origine divertendosi.
Tramandare usanze, costumi e tradizioni alle nuove generazioni perché ne conservino la memoria, affinché questa non vada perduta.
Questo lo spirito che anima la rassegna “Il fanciullo e il folklore”, organizzata dalla F.I.T.P. con lo scopo di avvicinare i ragazzi al mondo delle tradizioni popolari, e giunta ormai alla 32esima edizione.
Anche quest’anno la manifestazione si è avvalsa del patrocinio dell’I.G.F (Unione Internazionale delle Federazioni dei Gruppi Folklorici Europei ed Extraeuropei) dell’ I.O.V. – UNESCO, dell’E.F.C.O. (European Folk Culture Organization) e delle Amministrazioni Regionali, Provinciali e Comunali dell’Emilia Romagna. Dopo la Puglia con il Gargano che ha ospitato l’edizione 2015, quest’anno è spettato all’Emilia Romagna far da cornice a questa grande festa.
Bambini e adolescenti provenienti da sei regioni d’Italia (Calabria, Sicilia, Puglia, Veneto, Lazio e Sardegna) e gruppi internazionali provenienti da Costa D’ Avorio, Slovacchia, Lituania, Romania, Congo, Senegal, Chad, si sono dati appuntamento a Ravenna lo scorso aprile.
Uniti per rappresentare la propria terra di origine divertendosi. Un esercito festoso e colorato ha invaso le vie della città, per una tre giorni di balli, canti, musica e festosa allegria all’insegna della condivisione e dell’amore per le tradizioni. Un’occasione unica di scambio e condivisione.
Alla manifestazione era abbinato il concorso “Rassegna del documentario etnografico”, tema di quest’anno è stato il fuoco. Tre giornate intense e ricche di appuntamenti, culminati nella “Parata internazionale della gioia”. Un allegro carosello con cui i bambini hanno espresso al meglio il senso di questa festa: andare alla scoperta della diversità che arricchisce.
La manifestazione prevedeva come ogni anno anche il momento dedicato alla visione e premiazione del documentario etnografico, alla presenza di tutti i gruppi partecipanti. Il tema di questa edizione è stato il fuoco, da sempre al centro dei riti folclorici di tutto il mondo.
All’evento, giunto alla sua undicesima edizione, erano presenti anche il vicepresidente vicario Fabrizio Cattaneo, l’assessore Antonio Giuliani, il tesoriere Tobia Rinaldo e Giampiero Cannas, presidente del Collegio dei sindaci revisori.
L’assessore Gerardo Bonifati ha presentato la serata, con la preziosa presenza del presidente Ripoli. Il concorso ha visto la premiazione delle due sezioni partecipanti. Per i video non professionali (sezione “A”), il primo posto è andato al documentario “Luminerio”, regia di Lina D’Ambrosio di Trenta (Cosenza); al secondo posto “Pantasima del Cingolano”, regia di Salvatore Bonventre del Gruppo “La Compagnia degli Zanni” di Pescorocchiano (Rieti); terzo classificato “Il fuoco, regia del Gruppo folklorico “Miromagnum di Mormanno (Cosenza).
Nella sezione “B” (video professionali), il primo posto è stato assegnato al documentario “The fire born” del Gruppo Cioff dell’Armenia. Il Premio speciale “Gino Avella” è stato invece assegnato al video “Fuoco, matria e spirito” di Giovanni Fortunato in collaborazione con il Gruppo “Tencit” di Cunardo (Varese).
La giuria era composta dal prof. Mario Atzori (presidente), dalla prof.ssa Vitaliana Pandini, dalla giornalista Federica Ferruzzi e dal tecnico Andrea Simonetta.