Ha avuto luogo a Gravina di Catania il 27 maggio 2018, con la partecipazione del Presidente nazionale Benito Ripoli e di altre personalità del mondo culturale e politico, la presentazione del volume «La Sicilia»: un lavoro che affronta numerosi aspetti delle culture popolari siciliane. Così come è già avvenuto per i volumi dedicate ad altre regioni, l’edizione dell’opera è stata assunta dalla Federazione Italiana delle Tradizioni Popolari.
L’evento si è svolto nell’Anfiteatro «Turi Ferro», che si trova all’interno della Villa Comunale della cittadina etnea. Il volume è stato curato da due professori di etnomusicologia ed entrambi siciliani: Sergio Bonanzinga, che insegna Etnomusicologia e Antropologia della musica dell’Università di Palermo e Ignazio Macchiarella docente nel Dipartimento di Storia, Beni Culturali e Territorio dell’Università di Cagliari. L’opera è di 120 pagine dove sono affrontati, con rigore scientifico, ma anche con attenzione divulgativa, complessi argomenti etnoantropologici e i relativi dibattiti teorico-metodologici portati avanti da studiosi del settore demo-etnico-antropologico; comunque le diverse problematiche trattate sono inquadrate nel contesto della cultura popolare delle comunità siciliane.
Il lavoro comprende la trattazione dei seguenti argomenti: La lingua (Giovanni Ruffino), La cultura materiale (Mario G. Giacomarra), La cultura figurativa (Gabriella D’Agostino), L’abbigliamento (Giovanni Portelli), L’alimentazione (Fatima Giallombardo), Le feste (Ignazio E. Buttitta), Le tradizioni musicali (Sergio Bonanzinga), Un’arte riservata: il canto dei carrettieri (Ignazio Macchiarella, Dal balletto allo scotis. I mille volti del ballo tradizionale (Giuseppe Michele Gala), I Poeti-cantastorie fra tradizione e attualità (Mauro Geraci), Il Museo Cultura e musica popolare dei Peloritani (Mario Sarica), Il Museo Internazionale delle Marionette Antonio Pasqualino (Rosario Perricone), Spettacoli di ispirazione folklorica nel Messinese (Tobia Rinaldo).
In occasione della presentazione, in apertura ha preso la parola Benito Ripoli per porgere i saluti a tutti gli intervenuti, in particolare al Sindaco di Gravina Massimiliano Giammusso, all’ex Sindaco Mimmo Rapisarda, al Presidente Regionale F.I.T.P. Alfio Russo e al Presidente dell’associazione “Gravina arte”, Marcella Messina che si è fatta carico di organizzare l’evento. Con la pubblicazione del volume Il Folklore - Le Regioni d’Italia “La Sicilia” - ha precisato Ripoli - si porta avanti il progetto, deciso diversi anni fa, per dedicare alle diverse realtà regionali opere realizzate con contributi di studiosi del settore demoetnoantropologico. Come nei precedenti volumi, l’intento è quello di fornire a futura memoria, non solo una puntuale documentazione sul patrimonio etnografico delle regioni italiane, ma anche di divulgare le nuove e diverse attuali istanze teorico metodologiche finora elaborate dagli studiosi. A questo riguardo, si è consapevoli di non essere stati in grado di coinvolgere tutte le proposte; tuttavia, si è comunque soddisfatti di offrire a un vasto pubblico e non solo dei gruppi folklorici italiani, quanto è stato possibile raccogliere fino a questo punto. Si spera che per i prossimi volumi i contributi possano arricchirsi ulteriormente sulle problematiche scientifiche riguardanti i dibattiti sulle cosiddette «tradizioni popolari». Nel volume dedicato alla Sicilia, si è raggiunto un risultato ottimo; i diversi saggi affrontano argomenti particolarmente importanti e fondamentali che costituiscono una sintesi generale del patrimonio etnografico siciliano.
Colgo l’occasione, ha continuato Ripoli, per ringraziare in particolare il Presidente della Consulta Scientifica Prof. Mario Atzori e tutti i componenti dell’importante Organo federativo, i curatori dell’opera, i professori Macchiarella e Bonanzinga; estendendo lo stesso ringraziamento a tutti gli studiosi che, con i loro saggi, hanno offerto alla Sicilia e a tutti i gruppi folklorici italiani importanti argomenti di documentazione, di studio e di riflessione critica. Un ringraziamento speciale, infine, lo ha rivolto al Prof. Mario Bolognari, Direttore del Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne dell’Università di Messina, che pur con i numerosi impegni legati alla recente elezione a Sindaco della città di Taormina, ha accettato di presentare l’importante lavoro.
Ha preso poi la parola il Prof. Mario Bolognari, riassumendo in tre grandi questioni il denso contributo che la rivista «Il Folklore d’Italia» ha dato con la pubblicazione del supplemento dedicato alla Sicilia, che pone innanzitutto in discussione la nozione di tradizione, così come è stata elaborata negli studi demologici italiani nel corso dell’intero Novecento. Infatti, i saggi di Ruffino sulla lingua, Giallombardo sull’alimentazione, Buttitta sulla festa, Geraci sui cantastorie e D’Agostino sulla cultura figurativa sono, di fatto, un superamento dell’idea di una cultura locale che si riproduce in forme ripetitive e immobili da una generazione all’altra. Anzi, secondo gli studiosi prima citati emerge una Sicilia dinamica, mutabile e viva.
In secondo luogo, il Prof. Bolognari ha indicato alcuni saggi definibili “contenitori” di cultura alta e quindi decisamente poco classificabili nel quadro delle culture popolari, in quanto costituiscono una rivisitazione, in chiave specialistica e intellettualistica, di segni e oggetti quali sono gli strumenti musicali (Sarica), le marionette (Perricone) e gli eventi del messinese (Rinaldo).
Infine, Bolognari ha proseguito sostenendo che l’opera produce memoria e assicura repertori di grande pregio scientifico; in tale contesto sono da inserire i codici musicali con Bonanzinga, quelli coreutici con Gala, della moda con Portelli, degli oggetti con Giacomarra e dei canti di lavoro con Macchiarella; secondo Bolognari si tratta di patrimoni che vengono inseriti nella categoria della memoria individuale e collettiva siciliana, come in una sorta di prezioso strumento di consultazione e di lavoro per ulteriori ricerche. Bolognari ha precisato, inoltre, che l’apparato bibliografico di riferimento è importante, ricco e complementare rispetto ai diversi contributi, così come risultano utili le immagini che li supportano.
Del resto, il lavoro complessivo si rifà a una scuola demologica italiana di grande spessore scientifico, che ha prodotto importanti risultati in Italia e in Sicilia, soprattutto per il ruolo avuto dall’Università di Palermo. Infatti, questa raffinata opera – specifica Bolognari - riesce a coniugare due linee teorico-metodologiche: diacronica e sincronica, la storia e le relazioni di causa ed effetto, da una parte; l’analisi delle aree tematiche e la classificazione, dall’altra. Insomma, centoventi pagine dense e affascinanti. A seguire, ha preso la parola Tobia Rinaldo, Tesoriere della Federazione, il quale si è soffermato sul valore dell’opera tanto attesa dai Gruppi siciliani, nella quale si affrontano diversi aspetti antropologici della cultura isolana, da tempo indagata da illustri studiosi con grande attenzione.
Alfio Russo, Presidente Regionale F.I.T.P Sicilia, è intervenuto evidenziando come, dopo diversi anni di studi e ricerca curati da insigni professori e dai componenti della Consulta Scientifica della FITP, si sia finalmente arrivati ad aggiungere questa ulteriore perla sulla Sicilia alla collana di volumi già pubblicati su le altre regioni italiane. All’evento Gravinese, realizzato nella bella città, anticamente detta terra de “Li Plachi”, erano presenti, oltre ad un attento pubblico, i componenti siciliani del Consiglio Nazionale FITP Angelo Scolaro e Giuseppe Restivo, il vice Presidente del Collegio Sindacale Francesco Fedele ed i seguenti rappresentanti di alcuni Gruppi folk siciliani: Rosario Lauceri, Sebastiano Di Stefano, Antonino Buda e Melo Chillari. Dopo la presentazione, gli intervenuti hanno avuto modo di assistere allo spettacolo offerto dall’Associazione Gravina Arte “Il Gobbo di Notre Dame, dal romanzo al cartone attraverso il musical”, messo in scena dai ragazzi del corso di recitazione della stessa Associazione, per la regia di Simona Scuderi.