Riforma terzo settore e RUNTS

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Egregi colleghi,

la F.I.T.P. riceve, giornalmente, decine di telefonate da parte degli affiliati che chiedono, come è nel loro diritto, delucidazioni e direttive circa le determinazioni da assumere in riferimento alla Riforma del Codice del Terzo Settore, alle necessarie modifiche statutarie per adeguare gli atti a quanto richiesto dalla suddetta riforma e all’istituzione del Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS).

Le domande più frequenti sono:

La FITP e i gruppi folklorici devono iscriversi al RUNTS?

Quali sono le “obbligatorie” modifiche da apportare agli statuti vigenti? Entro quali termini tali modifiche devono essere apportate?

A quali OBBLIGHI si va incontro con l’iscrizione al Registro?

Cosa comporta, eventualmente, la mancata iscrizione al RUNTS?

Quali potrebbero essere, in futuro, i rapporti tra il singolo gruppo e la Pubblica Amministrazione, rispetto l’iscrizione (o meno) al RUNTS?

Tutta la Dirigenza Nazionale, in primis il Presidente e il Segretario Generale, ha sempre “attenzionato” tale problematica, dando ogni informazione sia attraverso il sito istituzionale, sia attraverso la Rivista “Il Folklore d’Italia”. Anzi, a tale riguardo, voglio ringraziare l’assessore Cocca che - nonostante le informazioni dell’ultimo momento (dettate dagli ultimi provvedimenti governativi) e nonostante la Rivista fosse, il più delle volte, già in stampa – ha sempre dato priorità e ampio spazio alla tematica indicata in oggetto.

L’impegno sull’argomento continua e rende consapevoli, tutti (Presidente, Giunta Federale, Segretario Generale, Tesoriere, Collegio Sindacale, Consulta Scientifica), di un “dovere” al quale non possiamo sottrarci. 

Desidero, a riguardo, trasferendoVi la volontà del Presidente e di tutta la Dirigenza Nazionale, tranquillizzare tutti e Vi invito a… NON AVERE FRETTA. 

Infatti,

Gli statuti possono essere modificati anche dopo la fatidica data del 31 ottobre 2020 (termine stabilito con il cosiddetto Decreto “CuraItalia”). Tale data, infatti, permette le modifiche statutarie con la semplice maggioranza dell’assemblea ordinaria. Ma, nulla vieta che, successivamente, gli statuti possano essere modificati con maggioranza qualificata;

L’iscrizione al RUNTS non è, comunque, obbligatoria. Pertanto, avendo tempo (l’entrata in vigore del RUNTS avverrà dopo 180 giorni dalla data di pubblicazione del Decreto “Catalfo” sulla Gazzetta Ufficiale, quindi – crediamo – nel mese di giugno 2021), è bene studiare, in maniera seria ed approfondita, cosa comporta l’iscrizione al suddetto Registro, tenendo conto dei possibili benefici di iscrizione al RUNTS, ma, anche, dei consequenziali obblighi, costi e possibili svantaggi.

Nel frattempo, in attesa dell’avvio ufficiale del RUNTS, le nostre associazioni possono continuare ad operare come in passato, godendo – allo stato – delle agevolazioni fiscali riservate alle tipologie di enti che operano senza fini di lucro.

Del resto, proprio oggi (22.10.2020), sul CORRIERE DELLA SERA, vi è una lunga intervista con il Direttore del Ministero del Lavoro, dott. Alessandro Lombardi, che dichiara “gli adeguamenti degli statuti al Codice del terzo Settore possono essere fatti anche dopo il 31 ottobre 2020. Il termine naturalmente esiste, ma non è un termine decadenziale…si tratta di un termine entro cui gli enti possono modificare i loro statuti utilizzando la modalità alleggerita, cioè con l’approvazione di una maggioranza semplice. Dopodiché potranno ancora farlo, utilizzando gli strumenti ordinari che in questi casi si utilizzano per modificare uno statuto. Cioè di norma l’approvazione in assemblea con maggioranza qualificata”.

E, ancora “…C’è tempo fino a quando non partirà la verifica dei requisiti per l’iscrizione nel Registro Unico, il cui inizio attualmente è fissato per la fine del giugno prossimo”.

Quindi, massima calma! Del resto, molte Federazioni Nazionali: Assomusica, Federazione Nazionale Majorette, Tavolo Nazionale della Musica Amatoriale, ecc…(che riconoscono alla nostra Federazione un ruolo guida sull’importante argomento) sono concordi, tutti, nel raccomandare ai propri iscritti cautela ed attenzione!!!

La FITP, al contrario di altre “strutture” che danno informazioni “raffazzonate” (e, anche, del tutto errate, paventando “catastrofi” dopo il 31 ottobre!...), è un Ente serio che gode di assoluto prestigio. La Federazione Italiana Tradizioni Popolari, al contrario, è chiamata a dare risposte SERIE ed ESAUSTIVE.

Per tale motivo, Vi informo che la Giunta Federale, nell’ultima riunione svoltasi a San Giovanni Rotondo il 10 ottobre 2020, con decisione unanime di tutti i dirigenti, ha impegnato (nonostante le prevedibili difficoltà del bilancio 2020 a causa della pandemia Covid19) adeguate risorse per affidare a 2 studi commerciali e di consulenza, di assoluto prestigio e tra i più accreditati in Italia nel cosiddetto Terzo Settore, studi e approfondimenti finalizzati a dare alla stessa Federazione e ai suoi associati DIRETTIVE capaci di rispondere in maniera chiara agli interrogativi sopra riportati. 

Resta inteso che, per le direttive da dare alla FITP Nazionale, i documenti da valutare alla luce del Decreto Legislativo sopra richiamato e dei consequenziali decreti attuativi (Statuto, bilanci, attività ecc…), possono essere immediatamente consultabili. 

Per quanto attiene, invece, le direttive da trasmettere agli associati, ci si rende conto dell’impossibilità di dare risposte univoche, data la diversità degli statuti (tutti, comunque, conformi agli enti che operano senza fini di lucro), dei bilanci e delle attività che, annualmente, sono realizzate dai diversi gruppi.

Tuttavia, gli esperti saranno chiamati a dare risposte “diversificate”, tenendo conto di uno statuto tipo e di bilanci annuali che possono avere movimenti variabili da 3 mila a 50 mila euro. 

Vi terremo aggiornati!

 

Un caro abbraccio a tutti.