Assunta la consapevolezza istituzionale di porre un argine alla deriva inarrestabile e dunque della fatale perdita, per sua natura intangibile, del vasto e radicato patrimonio di cultura siciliana di tradizione orale, materiale ed immateriale, a partire dal codice primario linguistico siciliano, la Regione Siciliana, fin dagli anni Ottanta del XX secolo, grazie alla rivoluzionaria legge di piena autonomia di gestione dal governo centrale dei suoi “gioielli di famiglia”, dai siti archeologici ai palazzi gentilizi, ai musei, insomma di tutti i beni storico, artistici, architettonici, paesaggistici e demoetnoantropologici dell’Isola, non ha mai smesso di volgere lo sguardo alle aree di resilienza delle forme della tradizione, a partire dall’istituto folklorico più rappresentativo e fortemente sentito dalle comunità, le feste patronali, per poi, virtuosamente, istituire il Registro delle'“Eredità immateriali siciliane”.
Un catalogo questo, che, declinato ai “Tesori viventi”, guarda con attenzione alle ultime sopravvivenze ed ‘incarnazioni’ di cultura popolare nella esperienza esistenziale di figure emblematiche. Beni demoetnoantropologici, per intenderci, viventi, in carne ed ossa, giacimenti viventi di saperi e conoscenze di tradizione singolari e rappresentativi di valori di tradizione a rischio di estinzione, da conoscere e salvaguardare. Ed ora ad arricchire la lista messinese, dove spicca la grande ed indimenticata poetessa del mare dello Stretto, Maria Costa, si aggiunge la esemplare e irripetibile storia di vita di Lillo Alessandro, da sempre nutrita ed alimentata, con passione, competenza e generosità, dai valori del folklore siciliano e messinese in particolare.
A me piace definirlo un meritato Oscar alla carriera, questo prestigioso riconoscimento istituzionale assegnato al caro Lillo, straordinario ambasciatore nel mondo della sicilianità in musica, canto e danza da oltre 60 anni! Un lungo e rutilante viaggio in musica e danze siciliane, quello di Lillo Alessandro in moto perpetuo attraverso i cinque continenti, a perdifiato, fino ai giorni nostri. La sua energia creativa straripante e contagiosa verso i valori universali del folklore, lo proiettiamo in breve sulla ribalta nazionale ed internazionale. Oltre a scrivere ed incidere canzoni siciliane, esprimendo i suoi intensi sentimenti per la sua amata Messina, Lillo Alessandro inizia a dialogare con il mondo del folklore internazionale, fino a raggiungere, con la lingua del cuore della tradizione, oltre i vertici nazionali della Federazione Tradizioni Popolari, anche prestigiosi incarichi e riconoscimenti internazionali.
E allora lunga vita a Lillo Alessandro - autore fra l’altro di un volume dedicato alle “Banniatine messinesi”(grida di venditori) e di un’opera monumentale sui costumi tradizionali regionali italiani - dunque a pieni titoli tesoro vivente siciliani, scintillante di sentimenti e di folklore messinese, da offrire a piene mani anche alle nuove generazioni come modello di vita esemplare sempre al servizio della sua “Bedda Missina”.